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al testo di Amina Narimi
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Come un’onda lunghissima, nel silenzio di coppia, offre la gola, sulla strada del lupo, nel tratto più intimo della sua esistenza; sulla terra necessaria e finale una storia di sguardi e di nascita scolpiti nella pietra, a passi lenti, un osso al sole che entra nell’acqua, per chiudere l’episodio della notte.
Qualcosa di naturale è accaduto nella comunione del silenzio, la conoscenza di una fusione assoluta, nel riserbo, un premio di luce, si trascina per la campagna, si vede all’aperto- la timidezza di una trasformazione costruita insieme, seguendo le tracce di un’antilope all’alba, come un seme celeste, una limpida pioggia di frumento che cade, lasciandoci privi di fiato- da come accoglie. E' un giovane anno, un nuovo spazio, un luogo in più, dove tornare, attraversando due occhi, gli stessi, i primi che osarono, nel silenzio contratto, saltare |
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